Farindola: scoperto un sigillo proveniente dai resti di una Villa Romana

TERAMO – Un reperto archeologico, un anello sigillo in oro con iscrizione risalente al IV – V secolo dopo
Cristo proveniente dai resti di una villa romana, è stato trovato in provincia di Pescara, a Farindola, durante i lavori abusivi per la costruzione di un fabbricato.  Il reperto documenta le fasi tardoantiche di una grande villa
del territorio dei Vestini, rimasta abitata sin quasi verso la fine dell’Impero Romano, ad evidente testimonianza
dell’importanza anche economica di questa zona ancora in quest’epoca così tarda. L’anello è stato recuperto grazie alla collaborazione dei carabinieri che hanno coadiuvato la Soprintedenza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, nell’intervento di tutela a salvaguardia dei resti della villa romana. Quest’ultima era stata in parte danneggiata perchè i lavori di realizzazione del fabbricato non avevano ottenuto il parere preventivo della
Soprintendenza, che aveva sequestrato il cantiere. Il castone di anello-sigillo in oro, del diametro di 9/7 millimetri e spessore di tre, raffigura un gambero di fiume. L’oggetto reca sul fronte e sul retro i nomi della coppia di proprietari Iunius Auriclianus e Rectina, schiava di un Petronius, forse moglie e marito.